Ritengo che lo scopo di ogni attivista dovrebbe essere lavorare duramente per aggregare consapevolezza e consenso sui temi più importanti e fare rete, facendo capire alla gente e alle forze in campo quale sia la strada giusta da seguire. Far dialogare chi non si parla più, indurre il dibattito dove non c'é, aprire porte chiuse o che terzi vorrebbero chiudere. E creare nuove sinergie che l'attuale clima generalizzato di radicalizzazione delle posizioni e chiusura preclude.
La massa critica contro l'ordoliberismo, il lobbysmo e contro l'apologia del vincolo esterno é ben lontana dall'essere raggiunta, e a mio modo di vedere un dibattito che partisse in una CGIL o in un PD, da altri apostrofati come "collaborazionisti da distruggere", sarebbero una vittoria. Ma perché ciò avvenga occorre parlare, non liquidare o accusare o insultare. Anche se ne avremmo tanta voglia. Io per primo.

mercoledì 31 luglio 2013

De ARS gladiatoria(2): Strategia e riunioni piemontesi

Istantanea del pericoloso ritrovo sovranista piemontese di ARS
Buon giorno e buona resistenza a tutti.

Mi scuso per l'assenza ma come capirete ho molto, troppo da fare in rete e sul territorio.

Intanto le novità. Ho iniziato da alcune settimane i miei lavori con ARS e sto rimanendo molto soddisfatto del modo di fare dell'associazione. Siamo pochi, ma c'é molto entusiasmo e credo potremo crescere in fretta e bene. Ancora troppe poche persone sono consapevoli delle cause della crisi, e anche meno sono disposte ad attivarsi per contrastarle in qualche modo. Inutile dire che non ce la faccio ad imitarli. Specie dopo aver letto articoli come questo sulla situazione greca, da cui cito brevemente:

"Decine di bambini sono stati messi in orfanotrofi e case famiglia per motivi economici; un'organizzazione di beneficenza ha detto che 80 su 100 dei bambini che abitano nei suoi centri residenziali sono lì perché le famiglie non possono più provvedere a loro.

Il dieci per cento dei bambini greci sono a rischio di denutrizione. Gli insegnanti dicono di dover annullare le lezioni di educazione fisica perché i bambini sono denutriti, e raccontano di vedere gli alunni cercare cibo nei cassonetti."





Molto bene, io ho una donna meravigliosa, con cui VOGLIO costruire una famiglia, e non intendo dare ai miei figli prospettive di questo tipo senza prima aver messo mano più o meno metaforicamente al fucile. Ma anche se non l'avessi mi riuscirebbe impossibile tollerare simili spettacoli quotidianamente. La gente deve svegliarsi, e chi conosce la portata dell'inganno operato dal PUD€ italiano ed europeo é moralmente tenuto a fare tutto ciò che può, io credo. Non che sia facile.

Ho da poco parlato con l'ennesimo amico e collega informatico in partenza dall'Italia. Per la Svizzera per la precisione, ove sarà pagato il QUADRUPLO della sua prededente retribuzione. Lo sconforto é immane, visto che il mio profilo professionale é migliore del suo e potrei anche essere pagato il quintuplo.

Cosa fare? affrontare il problema e combattere o abbandonare la nave? Se é accettabile che un marinaio abbandoni la nave in preda a panico e sfiducia, la responsabilità che io sento dopo anni e anni di studio e attivismo di avanguardia é ben diversa. E poi andare dove? Il paradigma é sbagliato a livello europeo e mondiale, non ci sono piu paradisi a cui affidare la propria vita. Anche la Svizzera non potrà permettersi a lungo quel tenore di vita. Bisogna lottare per invertire la rotta nella tempesta in arrivo. E accettare dei sacrifici. E accettare gli insulti di chi ora non capisce. Mi é stato ribattuto poco fa da un simpatizzante del Mov5S che ARS sarebbe "inutile e inefficace per la causa sovranista, perché troppo elitaria e senza i numeri e la potenza d'impatto e mediatica del Mov5s". Risponderemo per le rime con i fatti ben presto.

I più ottimisti individuano un minimo di 4-5 anni di lotta durissima seguiti da un periodo forse molto lungo di ricostruzione. In questa crisi terribile il nostro popolo avrà bisogno di riferimenti autorevoli, di persone che padroneggino la tematica crisi e sappiano cosa fare onde impedire che si ripeta o che si perpetui.

Quelle persone dobbiamo essere NOI.
Citerò a questo proposito l'amico Andrea Franceschelli del direttivo di ARS, che tempo addietro asseriva:

"Chi si sottrae oggi alla militanza politica ha un solo destino: emigrare.
Emigrerà prima verso i paesi del nord europa come la Germania, dove l'apparenza di una condizione migliore in realtà cela il primo passo verso la rinunc
ia ai propri diritti sanciti costituzionalmente dall'art. 36 della nostra Costituzione: "Il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un’esistenza libera e dignitosa."
Poi, quando il tessuto industriale tedesco non riuscirà più ad assorbire i flussi migratori dal sud europa e le istanze nazionaliste e xenofobe prenderanno il sopravvento, si dovrà emigrare verso i paesi come la Cina, dove la rinuncia ai diritti sanciti dalla nostra Costituzione sarà piena e definitiva.
A tutti quelli che stanno pensando di emigrare dico: NON FATELO.
Non prendete lo scivolo neoliberista che vi porterà verso la condizione lavorativa di un operaio cinese o nord koreano o Vietnamita, non seguite il flusso dettato dalla libera circolazione dei capitali voluta e ottenuta dalla Globalizzazione per ottenere la "migliore allocazione dei fattori produttivi (leggi esseri umani)"
Il vostro posto è qui a casa vostra, dove siete nati e dove volete far crescere i vostri figli.
Dovete guarire "dall'indifferentismo alla politica", dovete militare politicamente, dovete tornare ad essere cittadini e non semplici spettatori della società civile.
Forza e coraggio, insieme si vince.
"


Fatta questa doverosa parentesi, veniamo alle cose concrete.
Purtroppo non posso ancora mettere a disposizione il filmato di questo interessante summit cui ho partecipato, non é ancora stato messo online. Ma conto di provvedere asap, il dibattito potrebbe servire a molti per farsi un'idea sulla situazione del movimento sovranista in Europa e anche sui differenti argomenti fra i Sovranisti e chi ancora crede che l'Eurozona possa essere riformata in qualche modo, poiché a loro detta solo dalla riforma spontanea di un organo di fatto fascista come questo possiamo sperare che nasca un soggetto abbastanza forte e credibile a livello internazionale disposto a tutelare i nostri legittimi interessi democratici. Noi da soli cosa potremmo fare presi fra la über Germania, gli USA e i Brics?

Va bene, mi sono sforzato di scrivere in corsivo come la pensano e ho rischiato la tendinite, poiché come sapete la penso in maniera giusto un poco differente. Ma l'importante é che ci sia un dibattito sereno, senza trascendere e senza menarsela sui personalismi, inutile dispendio di energie. Come ha detto un mio amico convalescente "...ma intanto, nel proprio piccolo, ognuno prosegua per la sua strada :-) Forse ci ritroveremo da qualche parte.".

 ***

Veniamo al dunque. Come alcuni sapranno sono stato nominato referente regionale piemontese di ARS per "meriti acquisiti sul campo" ^^ Il che é una bella soddisfazione, ma più di tutto mi permette una certa libertà di azione onde creare un discorso che se possibile superi i limiti sinora incontrati nel mio attivismo. Infatti ogni sezione regionale di ARS ha libertà assoluta di movimento, compatibilmente con lo statuto e il programma dell'associazione, e può organizzarsi come crede. Attualmente il gruppo piemontese conta una ventina di elementi, ma provvederemo presto a moltiplicarli.

Il nostro primo compito é il seguente. Citando il presidente Stefano d'Andrea:

Questo gruppo é incaricato di organizzare la riunione regionale di soci, simpatizzanti e curiosi dell'ARS nella regione Piemonte. La riunione suppongo che si terrà a Torino e comunque si svolgerà in settembre. Sarà una riunione importante, nella quale saranno presenti i soci dell'ARS, loro amici simpatizzanti e curiosi, nonché altri simpatizzanti o curiosi raggiunti attraverso la rete come noi, che saranno sollecitati a portare (almeno) un amico che potrebbe essere interessato. La riunione sarà operativa. In linea di principio credo che la riunione debba essere fissata un sabato pomeriggio."


Compito meglio definito in questo post sul portale generale di ARS. Come potrete leggere, la sezione piemontese in questa prima fase accorpa anche la sezione valdostana, che non ha ancora attivisti registrati.Citando dal documento:
"Gli incontri hanno due scopi:
1) chiedere ai simpatizzanti e ai curiosi di associarsi, dopo che ad essi sarà stato illustrato il progetto dell'ARS;
2) programmare, almeno a livello di progettazione preliminare, le "azioni" da compiere nelle città e cittadine della regione nel periodo settembre 2013-maggio2014 (a giugno ci sarà un'altra assemblea nazionale).
Sembrerebbe, ferma l'autonomia degli organizzatori, che sia utile procedere così:
a) due o tre soci illustrano il progetto dell'ARS, con relazioni introduttive non più lunghe di venti minuti a testa;
b) i simpatizzanti e i curiosi vengono sollecitati a sollevare domande;
c) i soci scioglieranno i dubbi e integreranno così le relazioni;
d) ai simpatizzanti e ai curiosi verrà rivolta una cihara proposta di associazione e un impegno minimo di militanza, che in assemblea nazionale abbiamo identificato nella partecipazione a "un'azione al mese"
e) sulla base del numero degli associati, vecchi e nuovi, verranno programmate le azioni da compiere."


Quindi, se qualche piemontese o valdostano fosse interessato a partecipare alla riunione di settembre, in corso di organizzazione, ci scriva liberamente a  ars.regionepiemonte@gmail.com.
Tutti sono i benvenuti, indipendentemente da ideologia politica e provenienza geografica. Presto inizieremo l'opera di promozione su web e sul territorio. Abbiamo già avuto la prima riunione operativa a Torino, domenica 28/7/2013 al pub "La piazza dei mestieri", che vista l'accoglienza potrebbe verosimilmente diventare un appuntamento fisso. Ieri abbiamo avuto la seconda con il gruppo dei grafici, presso la stazione di Porta Susa. Uno degli ordini del giorno é infatti quello di curare la grafica e i messaggi dei volantini con cui comunicheremo la nostra filosofia e i nostri intenti. Un assaggio del lavoro in corso poco sotto, grazie a Monica Petronzi.
Così si esprime la fonte del diritto più calpestata della storia italiana...
Per gli attivisti: l'assemblea piemontese di domenica ha deliberato che vi siano almeno 2 incontri fra militanti al mese per coordinarsi, invitare curiosi e verificare l'avanzamento dei lavori. Ogni gruppetto cittadino é caldamente invitato a fare altrettanto o almeno a venire a trovarci a Torino. In ogni caso, su questo blog e sul gruppo facebook di organizzazione darò tutti i riferimenti del caso.
Poi, ecco l'elenco dei prossimi incontri cui ARS Piemonte parteciperà e/o organizzerà. A parte l'incontro regionale che sarà orientativamente un sabato dopo pranzo a Torino in sede da definirsi.
ALMESE (TO), venerdì 27 settembre 2013, ore 20.30, teatro di Almese 
Organizzato da cittadini della Val di Susa, si tratta di un evento/conferenza sul tema Euro, sovranità monetaria, Fiscal compact, Mes o Esm, pareggio di bilancio e vari trattati europei, insomma su tutti gli ingredienti indigesti dell'Eurozona. Scopo della serata sarà quello di informare la gente nel modo più mirato e semplice possibile di ciò che sta succedendo nel nostro paese e non solo. Credo sia anche un'ottima occasione per farci conoscere come ARS e poter dare il via ad un mini tour di conferenze informative sul territorio torinese e non solo. I relatori e relativi argomenti saranno:
  • prof. Gustavo Rinaldi (non associato): Fondamenti di macroeconomia della crisi, cause dello spread, riforme indispensabili dei trattati europei 
  • Mattia Corsini (ARS): Breve presentazione di ARS, genesi della crisi europea, possibile exit strategy dall’UME.
  • Dario Romeo (Rivista Indipendenza): Perché il ritorno alla sovranità non è un concetto fascista, situazione del sovranismo in Europa, Uscire “da destra” e “da sinistra”.
  • dott. Maurizio Gustinicchi (E5S): Uno sguardo fuori: situazione dei paesi senza l’euro in Europa e nel mondo.

BRA venerdì 6 sttembre 2013, ore 21.00, centro Polifunzionale Giovanni Arpino

La Libera Associazione Culturale Anteo Zamboni organizza un'assemblea pubblica dal titolo: “Democrazia al tempo della crisi” e gli argomenti che verranno trattati saranno la crisi, alternativa al debito pubblico, la disoccupazione, l'ospedale congiunto Alba-Bra ed il termovalorizzatore. Oltre agli organizzatori, saranno presenti, esponenti di M5S, PD, PDL, SEL, Lega Nord, Scelta Civica, un rappresentante del Parlamento Europeo e di Alternativa. Alla fine della sequenza di interventi, sarà data al pubblico la possibilità di fare delle domande agli invitati.

***

Stiamo inoltre pianificando altri incontri con la rivista Indipendenza e con il CSP torinese, di cui sarete informati. Ci piacerebbe anche come ARS fare un incontro divulgativo a Torino verso fine agosto, per preparare la riunione di settembre e non sprecare l'estate (che purtroppo molti passeranno in città a causa della crisi). Il titolo della serata potrebbe essere "Economia sotto l'ombrellone" o qualcosa del genere.

Fondamentale sarà avvicinare amici ad ARS con il passa-parola e organizzare incontri divulgativi, chiunque ci chieda di presenziare è il benvenuto, inclusi gruppi euristi. Anzi, soprattutto gruppi euristi.

L’assemblea piemontese ritiene inoltre che l’attuale organizzazione regionale sia sufficiente per un basso numero di iscritti. In vista della sua crescita e della necessità di gestire molte persone, sarà necessario definire in modo trasparente un organigramma con ruoli e responsabilità. Al momento si individuano:
  • Referente regionale: Mattia Corsini
  • Responsabili grafica/pubblicità: Monica Petronzi, Monica Maria Seksich
  • Responsabile web: Dario Tranchitella
Il lavoro non manca e presto avremo bisogno di altre qualifiche. Ricordo la mail per contattarci, ars.regionepiemonte@gmail.com.


Ci libereremo!

E a tal fine ... ci vediamo in mischia :)

Mattia C
ARS Piemonte


10 commenti:

  1. Qualcosa si muove anche nella (ex) capitale. E' molto positivo. Quanto detto da Franceschelli mi piace e, se non ricordo male, è molto simile a quanto diceva Di Vittorio "qualche" anno fa. Vorrei però aggiungere una cosa ovvia e cioè che molte persone qualificate (e non) sono emigrate solo perché qui erano disoccupate, precarie, ...

    Safonte

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  2. Eh, ovvio ma non meno triste.
    Da parte sua ARS sta facendo il possibile per ancorare ciò che resta della nostra qualità all'Italia, valorizzandone l'impegno. Se l'Italia si riprendesse uscendo dai trattati europei, credo che molti tornerebbero alletati da nuove opportunità.

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    1. Forse sì, ma credo che tornerebbero solo a fronte di condizioni almeno pari. Il che vuol dire che prima occorre distruggere, come direbbe Basaglia, tutto ciò che è stato creato in materia di lavoro da Treu in poi. Forse mi sto dilungando troppo, ma il tema è molto sentito.

      Safonte

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    2. Eh si, uscire dall'euro mantenendo l'attuale normativa del lavoro e strategia economica é come non uscire.

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  3. Che dire, mi auguro che il vostro movimento riesca a raggiungere i risultati sperati. Hai ragionissima quando parli che emigrare è inutile perchè prima o poi anche i paesi più avanzati entreranno in recessione, anche l'Australia, terra in cui avrei preferito nascere pare avrà lo stesso destino. Tuttavia riguardo all'emigrazione non ne farei solo una questione economica. Forse con l'argomento non c'entra, ma poco fa ho letto questo bel post di Uriel http://www.keinpfusch.net/2013/07/andarsene.html in cui spiega che in realtà molte persone sono pure disposte ad andare in paesi dove vi sono meno comodità perchè in fondo la vi sono condizioni che permettono di vivere più felicemente rispetto a posti più ricchi (questo dovrebbe insegnare qualcosa anche ai felicitisti o ai descrescisti che si riempiono la bocca della parola "felicità" trascurando che il fatto che la felicità è una condizione metale, e quindi varia da individuo a individuo). Detto questo, penso che il cammino sarà arduo anche perchè molte perosne sono schifiate non solo a causa dell'euro o della castacriccacorruzionecattivacattiva ma per colpa della mentalità della gente, che porta a creare un clima di diffidenza e disaggregazione.

    LUIGI

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  4. Ciao Luigi.
    Si concordo con te, e anche col sempre lucido e cinico Uriel. Per molti é così.
    Personalmente, credo che la mia felicità sia legata alla difesa del mio paese e del futuro dei miei figli come Italiani, non come esuli in qualche terra lontana. Ma sarà lunga e dura.

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    1. Vorrei abusare ancora un po' della tua pazienza perché, come già avevo scritto ieri, il tema è molto sentito. I pochi che conosco (e quindi non posso generalizzare) stanno bene dove stanno (paesi extra UEM non molto lontani), non si sentono esuli, fanno lavori molto buoni (che mai avrebbero trovato qui) e non hanno intenzione di ritornare. Quindi, secondo me, hanno fatto bene perché l'alternativa era essere disoccupati o eternamente precari. Per il resto concordo del tutto con il fatto che sarà (molto) lunga e (molto) dura. Questo perché, a mio modo di vedere, un Futuro (con la F) sarà possibile solo a fronte di un cambiamento veramente radicale.

      Safonte

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    2. Ci credo.
      Ne conosco almeno altrettanti casi che sono emigrati e ora non se la passano così bene ma per molti qualificati in effetti é molto meglio.

      Almeno sinché si accorgeranno che se come dici tu non ci sarà un cambiamento di politica economica e di sensibilità generalizzato e di livello ALMENO europeo, la crisi colpirà ben presto anche da loro.

      e solo la sensibilizzazione delle persone e la nascita di una nuova classe politica potrà cambiare le cose nell'interesse della gente. Certo, potrebbe arrivare uno shock esogeno che COSTRINGERA' ad un cambio di rotta. Ma se sarà condotto dalle stesse persone che ci hanno portato a questo, potrei giurare che sarà MOLTO peggio per noi. per me il ritorno a una vita politica attiva su larga scala é una necessità assoluta. E questo é possibile solo dall'interno dello stato, non fuori.

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    3. Sì, sono d'accordo.

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    4. Chiedo venia per non aver firmato.

      Safonte

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