Ritengo che lo scopo di ogni attivista dovrebbe essere lavorare duramente per aggregare consapevolezza e consenso sui temi più importanti e fare rete, facendo capire alla gente e alle forze in campo quale sia la strada giusta da seguire. Far dialogare chi non si parla più, indurre il dibattito dove non c'é, aprire porte chiuse o che terzi vorrebbero chiudere. E creare nuove sinergie che l'attuale clima generalizzato di radicalizzazione delle posizioni e chiusura preclude.
La massa critica contro l'ordoliberismo, il lobbysmo e contro l'apologia del vincolo esterno é ben lontana dall'essere raggiunta, e a mio modo di vedere un dibattito che partisse in una CGIL o in un PD, da altri apostrofati come "collaborazionisti da distruggere", sarebbero una vittoria. Ma perché ciò avvenga occorre parlare, non liquidare o accusare o insultare. Anche se ne avremmo tanta voglia. Io per primo.

giovedì 27 febbraio 2014

Chi semina vento...

E ricordatevene.
Buon giorno a tutti qualunque fronte stiate calcando.

Mi permetto di riprendere le fila del discorso iniziato due giorni fa qui, che si sta velocemente avviando verso la conclusione anche prima del previsto. Dopo aver spiegato alcune delle ragioni che mi hanno spinto a votare contro alla campagna di astensionismo delle elezioni europee promossa da ARS, avevo detto:

Ritengo che lo scopo di noi attivisti sia lavorare duramente per aggregare consenso sui temi più importanti e fare rete, facendo capire alla gente e alle forze in campo quale sia la strada giusta da seguire. Far dialogare chi non si parla più, indurre il dibattito dove non c'é, aprire porte chiuse o che terzi vorrebbero chiudere. E creare nuove sinergie che l'attuale clima generalizzato di radicalizzazione delle posizioni e chiusura preclude. La massa critica contro il liberismo, il lobbysmo e contro l'apologia del vincolo esterno é ben lontana dall'essere raggiunta, e a mio modo di vedere un dibattito che partisse in una CGIL o in un PD sarebbero una vittoria. Ma perché ciò avvenga occorre parlare, non liquidare o accusare o insultare. Anche se ne avremmo tanta voglia. Io per primo.

Questa frase racchiude tutto il mio disagio personale e la distanza che intercorre fra la mia posizione attuale e quella del direttivo di ARS. Dal quale in effetti ho dato le dimissioni la settimana scorsa.


Dimissioni che sono state ratificate all'ultimo direttivo cui avevo peraltro rinunciato a partecipare, poiché avrebbe dovuto discutere solo dei dettagli con cui si sarebbe sviluppata la campagna di boicottaggio, il cui manifesto é questo. E io, essendomi opposto in toto con l'amico Piero Valerio, ritenevo inopportuno dissertare sulle modalità e mi sono astenuto. Certo, magari alla ratifica delle mie dimissioni avrei voluto essere presente se me l'avessero detto...

Questo comunque é il comunicato di quel direttivo, da cui si legge:

"Il Presidente, previo controllo della regolarità delle convocazioni, dopo aver rammentato le dimissioni da membro del Comitato Direttivo (di ARS ndM) rassegnate da Mattia Corsini..."

E questo é quanto. Non sono più nel direttivo di ARS, pur mantenedone la tessera. In effetti condivido oggi come ieri la maggior parte delle valutazioni e delle analisi che compaiono sul documento di analisi e proposte, ma la rottura si é verificata sulla strategia da usare per portare avanti e per dare sbocco a tali idee, così come sulla comunicazione verso l'esterno e verso gli altri soggetti politici esistenti. Soggetti che io e il gruppo piemontese abbiamo deciso di non vedere come un unico monoblocco di nemici da abbattere o al più a cui sottrarre iscritti, ma come potenziali interlocutori. Il primo scopo della mia militanza ovunque sia andato infatti, non é mai stato criminalizzare e distruggere o accumulare tessere, ma accostarmi alle altrui posizioni con l'umiltà di chi non ha un lunghisssssimo CV a supportarlo e con la speranza di fare cambiare idee, offire spunti, indurre dibattiti interni a realtà che sono attualmente nei posti di responsabilità adatti per alleviare la morsa della crisi sul popolo, ora e subito.

So benissimo che questa mia convinzione, che gli amici del M5S vedono come il fumo negli occhi, può risultare impopolare e spesso non viene capita, ma che posso dire... Fare politica, ben prima che Machiavelli lo mettesse nero su bianco, non é cercare lo scontro frontale quando non si ha la benchéminima possibilità di vincerlo, né consiste nel demonizzare l'avversario a priori come la peggior retorica antibelusconiana o antisistema (che di fatto é perfettamente funzionale alla sua persistenza). Piaccia o meno, la politica é l'arte del dialogo e del compromesso fra posizioni differenti, non il cocciuto e improduttivo tentativo di imporre "la dittatura della maggioranza" tramite l'opera di distruzione dell'avversario. Il fatto che il risultato finale dell'azione di un governo eletto sia una mediazione fra maggioranza e opposizione, cosa che alcuni chiamano INCIUCIO, io la chiamo DEMOCRAZIA.

E ovviamente non é assolutamente funzionale ad una dialettica democratica o alla possibilità di indurre consenso bipartisan o dibattiti che siano, l'assunzione di posizioni radicali e aggressive verso terzi. Un conto é mantenere la divulgazione nell'ambito dell'oggettività scientifica necessaria per un sereno confronto, e un conto é l'attacco continuo dell'avversario, spesso andando ben oltre i suoi limiti e demeriti. Parlare di Unione Europea in termini di "nemico che ha invaso i sacri confini della patria" e attaccare quotidianamente e duramente anche gli stessi partiti euroscettici, accusandoli di ipocrisia, pavidità, discredito o potenziale tradimento, quando non direttamente di collaborazionismo, é un azione politicamente e strategicamente suicida, divisiva, isolante e che denota pure scarsa onestà intellettuale. Può andar magari bene per un'analisi da blog, non certo per un manifesto politico.
 
Esempio di comunicazione aggressiva, divisiva e politicamente suicida.
Sento le risate della ERT da qui.
(dalla bacheca di noto membro del direttivo ARS)
 
Non esiste infatti alcun "nemico invasore" per il motivo semplicissimo che i trattati UE sono la semplice messa in pratica dei rapporti di forza dell'ordoliberismo su scala europea, ordoliberismo che noi abbiamo tranquillamente e continuamente ratificato democraticamente ad ogni elezione nazionale ed europea passata. Fare penetrare questo "nemico" in casa nostra e permettergli di attaccare le nostre istituzioni e la nostra costituzione é reponsabilità diretta della nostra cittadinanza e della nostra classe politica, completamente assuefatta al concetto del vincolo esterno come unica modalità di governo concepita. Ma i fatti dimostrano chiaramente che non é così per tutti. Francia, Germania, Inghilterra, Spagna, Francia, sono tutti paesi che a vario titolo e con varie modalità, dentro o fuori dall'euro, IGNORANO platealmente tutti o parte dei trattati europei, avendo meglio di noi presente che, trattati o meno, la conservazione di uno spazio d'azione sovrano é precondizione indispensabile per implementare il proprio modello costituzionale di società. Basta parlare di invasioni e di presunti Reich, cominciamo semmai a parlare di una politica che deve riprendere dignità e controllo totale dell'economia, per poter finalmente fare l'interesse nazionale. La rescissione dei trattati sarà naturale conseguenza della scelta generalizzata della società e della politica italiana di tornare a fare l'interesse italiano. E nessuna commissione europea o venusiana potrebbe mai impedircelo.  Per la stessa ragione Luciano Barra Caracciolo sconsiglia un improvvido percorso di uscita dall'UE dettato dall'art. 50 TFUE. A chi giova? Una volta che la consapevolezza del ruolo del nostro modello costituzionale come unica difesa dall'ordoliberismo sarà diffusa, riprendercelo verrà da sé con un semplice atto sovrano (la stessa BCE ammette che il trattato di Vienna é più che sufficiente per dirimere questioni come queste) MA PRIMA OCCORRE DIFFONDERLA CON UN PAZIENTE DIALOGO!

Per fare un esempio pratico familiare a molti, a nessuno in concreto giovano le cause positive che sta portando avanti il M5S, per il fatto che avendo rinunciato e anzi avendo fatto del proprio isolazionismo e mancata volontà di compromesso un valore, e anzi, essendo arrivato ad espellere coloro che chiedevano qualcosa di diverso, si é di fatto ritagliato un ruolo di efficacia nulla. Propaganda, sensibilizzazione, denuncia, tutto bello. Ma risultati politici? Vicini allo zero. Machiavelli ci insegna che il buon politico non é colui che, sventolando una supposta superiorità morale, procede duro e puro per la sua strada senza considerare la realtà in cui opera. Il buon politico é colui che in concreto migliora fattivamente il mondo in cui vive. Altrimenti é solo un parolaio.

Esempio di azione politica sgradita al sistema ordoliberista
E' in generale assolutamente controproducente, al contrario, concentrare e rinchiudere le istanze di rinnovamento in soggetti autoreferenziali che si propongono di dettar la linea a mò di messia a tutti gli altri. Non funziona. Si é visto nei fatti. E non é attaccando frontalmente chiunque non si definisca "sovranista" o boicottando una consultazione elettorale che si otterrà lo shock mediatico necessario a far prendere coscienza del problema a un intero popolo stordito da 30 anni di ordoliberismo "pop". Anzi, si otterrà di lasciare il parlamento UE nelle mani dei fautori di lobbysmo, austerità e deregulation finanziaria, esattamente come Grillo ha lasciato per scelta "coerente" le province nelle mani della KA$TA che le amministra esattamente come prima.
 
Il parlamento UE non é il fantoccio impotente che viene dipinto. Con tutte le sue storture, può emendare le mozioni della Commissione a maggioranza relativa, e le può respingere con maggioranza assoluta. E può in casi estremi sfiduciare la Commissione stessa. Non é poco. E non é poco l'effetto mediatico che avrebbe questo risultato elettorale, in caso di prevalenza di partiti che per il consenso europeo sono "antisistema". Non mi interessa affatto che la lega sia nota per il trasformismo e che la posizione del Mov5S sia ondivaga, o che Tsipras sia pavido o che Il CSP sia minoritario. Un voto ad una forza euroscettica é un voto contro questo sistema, e il sistema lo saprà. Che poi tale forza mantenga le promesse oppure no é irrilevante. Un non voto é un appoggio di fatto a chi questo sistema l'ha voluto e ora lo mantiene in vita. Nessuno, a spoglio concluso, si ricorderà degli astenuti. Ma una maggioranza parlamentare euroscettica e magari (anche grazie nel nostro piccolo al nostro lavoro) consapevole dei veri problemi economico-politici dell'Unione é la miglior risposta possibile al governo delle lobby e al servilismo dei politici europei. Ed é un evento che avrà più rilevanza sull'opinione pubblica del lavoro di tutti gli attivisti italiani messi insieme. Questa é a mio parere una tappa imprescindibile nell'aggregazione di un consenso politico davvero antisistema. O qualcuno pensa che Grillo o Berlusconi siano andati al potere solo perché avevano "costruito l'offerta politica" e non piuttosto per la loro enorme esposizione mediatica?

Trovo poi francamente incredibile che si possa sostenere come fa ARS che votare deresponsabilizzi e impedisca o allontani dalla militanza politica. Ma di che accidenti si sta parlando? Militare per il gusto di farlo e compiere un coerentisssssimo boicottaggio potrà fare bene all'ego e alla coscienza di qualcuno, ma messi via i giocattoli, si può facilmente arrivare alla conclusione che sono vie da percorrere entrambe, poiché ad oggi il voto é l'unica arma democratica a nostra disposizione. Nessuna rivolta armata ci salverà. E nell'immediato, neppure la militanza. MENO di tuttto, ci salverà una militanza orientata allo scontro, all'attacco verbale e alla divisione delle poche forze disponibili. Io da questo concetto e da questo stile pericolosissimo prendo le distanze con forza e affermo che non intendo motivare nessuno alla militanza su questa base, ben supportato in questo dagli amici e collaboratori piemontesi che hanno condiviso ogni passo di questo mio percorso.

Una campagna dello stesso tipo si sarebbe potuta fare con successo, ma inducendo al voto responsabile e strategico E alla militanza. Un dato di un astensionismo vicino al 50% non é una bella notizia per nessuno, perché sono persone che si sono allontanate forse irrimediabilmente dalla partecipazione politica,e  magari é proprio fra loro che c'é la maggior parte di coloro che percepiscono l'iniquità del sistema. Vanno consigliati e riavvicinati alla pratica del voto, non confortati nel loro agire antipolitico, che i media addomesticati e i politici che essi criticano hanno gioco facilissimo ad ignorare SISTEMATICAMENTE o peggio, STRUMENTALIZZARE ("Omg, il popolo non ama più lo stato corrotto, visto? Privatizziamo tutto e saran felici! Meno stato e PIU' EUROPA!"). E' impensabile costruire un bacino di voto per una forza costituzionale prendendo da una pletora di sfiduciati che vengono pure indotti a non votare, ed é parimenti evidente che proponendo una campagna di invito alla militanza in questi termini nefasti si attireranno SOLO persone che la pensano in questi termini, allontanando tutti gli altri. L'effetto sarà creare un gruppo di militanti livoroso, chiuso al dialogo e conservatore al minimo.

Io sono preoccupato e arrabbiato per questa deriva comunicativa e strategica. In ARS ho investito una quantità di energie non da poco. Ho girato per l'Italia sacrificando tempoe  denaro, a gennaio sono andato a far da relatore con la febbre "per la causa" e ogni giorno se ne vanno varie ore per studio, articoli etc. Con il gruppo piemontese ho raccolto nel tempo e sintetizzato osservazioni come queste (anche prima della campagna di astensione) in un documento di riforme che ho proposto al direttivo. Documento che, approvato all'unanimità da ARS Piemonte e poi diffuso nei vari gruppi regionali, sarà discusso in futuro. Tale documento, che eventualmente renderò pubblico dopo la discussione,  raccoglie osservazioni e  suggerimenti di questo genere ed é stato scritto con il massimo intento costruttivo e preoccupazione per il futuro dell'associazione e della causa per il recupero della sovranità. Non come esplicito intento distruttivo come sono stato vergognosamente accusato di aver fatto da alcuni membri del direttivo. E parimenti ho tutto il diritto di sottoporlo anticipatamente a soci e simpatizzanti dei vari gruppi regionali per avere un feedback e recepire i loro consigli e suggerimenti. Si chiama dialettica democratica. Un'associazione seria non dovrebbe avere paura della dialettica democratica e dei feedback esterni. O si? Per questa cosa ho ricevuto accuse di "abnorme egocentrismo e indisciplina" e "fondamentalismo grillino" (sic!). Si, proprio io.
 
E no, tentare di raggiungere il consenso totale mettendo in un angolo e accusando e insultando le posizioni dissonanti dalla linea dell'associazione, con toni tipo "posizione sciocca e amorale" non é esercizio di democrazia di mio gusto. Notare che le stesse persone attaccano duramente per lo stesso motivo il M5S. Se questa si chiama coerenza...
 
Io ho unicamente votato contro al boicottaggio e poi, come da accordi con il direttivo di ARS, ho esercitato sulla mia bacheca Facebook e in privato la mia libera iniziativa di consigliare comunque il voto. La cosa non é stata gradita, e ho ricevuto epiteti e trattamenti realmente poco edificanti da parte di membri del direttivo, la qual cosa mi ha indotto ad annunciare le dimissioni prima ancora di discutere il documento di riforme piemontese.
 
L'ultima goccia é stata ieri, quando sono stato -ahem- cacciato per direttissima e senza preavviso anche dal gruppo di redattori della pagina Facebook di ARS, dal suo responsabile (anch'esso membro del direttivo), con la motivazione che d'improvviso sarei diventato "non affidabile". Metodi ingiustificabili e inqualificabili che condanno e da cui prendo le distanze con forza. In effetti, al di là del mio dissenso su quanto detto, non avrei avuto nessun problema a continuare a scrivere sulla pagina, anche per dare un contributo più misurato al dibattito. Ma va bene così, dopo aver ricevuto questo trattamento TEMO di aver cambiato idea.
 
Il mio ultimo atto di professionalità per ARS sarà andare a parlare a Treviso sabato, quando avrei potuto disdire e fregarmene, e presentarmi alla seduta allargata del direttivo a discutere il documento di riforme piemontese con tutti i suoi firmatari, cosa che faccio per semplice impegno preso con essi e non certo perché abbia voglia di rivedere (inutilmente) certi soggetti.
 
Se ARS recepirà qualcosa del testo, bene, i miei migliori auspici per il suo futuro. Ma in ogni caso per me finisce qui. I metodi fascisti vanno sempre DENUNCIATI e ERADICATI. Anche quando hanno un'analisi caruccia a copertura e sono lastricati di tante buone intenzioni.
 
Auspico che gli elementi del direttivo e i soci che non si riconoscono in tutto ciò e in questi turpi metodi si attivino per cambiare le cose e correggere la rotta. Ce ne sono moltissimi, e auguro loro la miglior fortuna. Purtroppo, come sempre accade, il soggetto sbagliato nel posto sbagliato rovina sempre lo sforzo di molti, e ARS resta un'associazione sana al 99%.

Buona fortuna ragazzi, spero di lavorare ancora con voi!
 
***
 
E direi che é tutto, o quasi. La genericità che cogliete in alcuni passaggi é dovuta al fatto che non intendo pubblicare le (deliranti) conversazioni private che mi hanno portato a queste conclusioni, se non sarò costretto... Ma gli autori di queste azioni hanno nomi e cognomi of course. E come ho promesso agli interessati, non ESISTE che io passi sotto silenzio questi metodi autoritari da ventennio fra kapi e kapetti. E appena qualcuno dovesse aprire bocca pubblicamente su di me o su chi ha firmato il documento piemontese in un tono che non mi garberà appieno, si beccherà la madre di tutte le querele per diffamazione. Sapevatelo.
 
E adesso ho seriamente bisogno di una pausa, alla fine della quale continuerò la divulgazione con chiunque si riconosca in quanto ho esposto qui e nel documento piemontese, inclusi colleghi o ex colleghi di ARS ovviamente. E naturalmente andrò a votare per una forza euroscettica, con buona pace di quelli che "chi vota poi non agisce".
 
PS. Vi ricordate il Collegio Einaudi che ci aveva sbattuto la porta in faccia "perché siamo ARS"? Era solo l'ultima di una lunga serie di porte prese in faccia da noi a Torino e dintorni grazie alla pittoresca comunicazione dell'associazione. Ma adesso, ops, il collegio sostiene e ospita questo interessante evento sugli stessi temi.  Come volevasi dimostrare, chi dialoga apre porte, chi accusa e scarica inutile livore le CHIUDE PER SEMPRE.


PPS. Chiunque volesse sostituirmi come motivatore alla militanza piemontese di ARS contatti pure il direttivo. Io ho già dato.

ADDENDUM del 28/2/2014: Trovo incredibilmente significativo che persino un soggettino della fama di Uriel sia arrivato ieri a questa conclusione, seppur per motivi diversi. Ma la coincidenza di argomenti é impressionante:

L'unico modo sensato di costruire un partito e' di farlo PER GOVERNARE. Non per cacciare via chi e' al potere: se questo e' il primo scopo, il partito continuera' ad epurare i PROPRI vertici: un partito che nasce CONTRO qualcuno, non appena prende il potere, agisce CONTRO se' stesso. E agisce contro se' se stesso anche quando NON prende ALCUN potere: in qualsiasi situazione il programma materiale iniziale non possa venire eseguito su altri, viene eseguito sul partito stesso.
 
Quindi, c'e' UN SOLO modo per costruire un partito che salvi il paese con un programma durevole. Dargli come compito iniziale materiale il compito di: 
  1. Comporsi dalle persone migliori possibile scelte in loco.
  2. UNIRE tutte le forze possibili per salvare il paese.
  3. Includere OGNI forza positiva ed OGNI sforzo positivo
  4. Non avere intenti distruttivi verso NESSUNO.
ovviamente, occorre chiedersi in quale situazione un partito del genere potrebbe vincere: non avendo intenti CONTRO, non essendo polemico, un partito del genere non combatte contro gli avversari, che invece combattono contro di lui.
 
Ci sono diversi casi di movimenti simili: 
  1. Movimenti fortemente mistici, ove la rappresentazione positiva domina. Partiti confessionali guidati da una classe di religiosi particolarmente pia.
  2. Casi di disastro nazionale , in cui una popolazione piange sulle macerie, ed il popolo senta un bisogno fortissimo di unita' e condivisione di intenti.
  3. Movimenti fortemente moralizzatori, che obbediscano ad una richiesta globale di dignita' dello stato, come Cromwell.

Aspetto al varco il primo somaro che verrà qua a dire che sono diventato più rossobruno di Uriel :)
 
Ci vediamo in mischia
Mattia C







 




 
 
 

39 commenti:

  1. Poveri piccini che volevano fare il movimento di popolo, siete appena nati e già vi sfaldate.
    D'altronde se il popolo è ridotto in schiavitù un pochino sarà pure colpa sua, no?

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    1. Caro anonimo, colgo un notevole intento costruttivo nel suo commento. Ci conosciamo per caso?

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    2. Carissimo Mattia, colgo una lieve punta di presa d'aceto.
      Ma sono per caso io che ho scritto:

      "I metodi fascisti vanno sempre DENUNCIATI e ERADICATI. Anche quando hanno un'analisi caruccia a copertura e sono lastricati di tante buone intenzioni"

      Ops...ma non l'ho scritto io...lo ha scritto tu...

      Ecco, quando mi è capitato un bel po' di tempo fa di portare delle critiche ad ARS per i suoi metodi ridicolmente autoritari mi sono preso le parolacce.
      Ora mi permetterai di ridacchiare di fronte all'avverarsi delle mie previsioni, sì? Grazie, Mattia.

      E la stessa cosa succede per altri blog (due i principali) di cui proprio non capite quanto siano mossi esclusivamente dal patetico narcisismo in funzione di scalata sociale di chi ci scrive.

      Quindi se di fronte alla crisi le risposte sono solamente:

      1) ostinato appecoronamento tipo in Sardegna dove la maggioranza rivota per il PD ossia lo stesso partito che ha imposto l'austerità

      2) polverizzazione dell'opposizione in una miriade di insignificanti micro partitini, mini movimenti, gruppuscoli pulviscolari (sempre tipo in Sardegna tanto per cotare un esempio recente)

      3) se la gente continua ad andare appresso ai primi imbecilli narcisisti desiderosi di più soldi e prestigio, scodinzolandogli davanti nei blog basta che esibiscano delle analisi corredate da adeguati paroloni

      se le risposte sono solo ed esclusivamente queste significa che il popolo, nonostante venga impoverito a livelli orami quasi da terzo mondo, non è più in grado di reagire e quindi non esiste più per cui che è giusto che venga schiavizzato e precarizzato.




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    3. Ah, ora capisco meglio.
      Non conosco il tuo caso, ma so che su appello al popolo un numero notevole di persone si é beccato insulti, cosa contro cui ho combattuto e ho opportunamente denunciato anche nel documento di riforme cui accennavo nell'articolo. Mi spiace che tu sia stato tra questi.

      Comunque, io qui non scrivo con intento distruttivo. Scrivo delle mie esperienze e mi espongo a critiche per sensibilizzare e svegliare, perché la rotta può essere cambiata da chiunque, basta volerlo. ARS ha i suoi bei problemi, ma non é sbagliata di per sé l'idea di militare e costruire qualcosa, anzi. Io qui discuto i metodi, non l'idea. Perché nessuno potrà convincermi che una politica asservita al vincolo esterno e ricattabile nei suoi millemila conflitti di interessi possa realmente portarci fuori dal tunnel, é necessario qualcosa di nuovo.

      Sarei comunque curioso di sapere quale sarebbe la tua idea per organizzare una risposta politica alla crisi.

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    4. Felice Mattia di sapere che ti sei sganciato.

      Soprattutto sono felice di sapere che ricevi lettere dall'Illinois. Da quelle parti sì che la sanno lunga!

      In bocca al lupo carissimo passionario!

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    5. Grazie Bazaar :)
      No, non direi di essere esattamente felice. E' comunque un annetto di lavoro che poteva aver esito più edificante. Ma quel che é certo é che non mollo. E non ammetto che sistemi simili prevalgano.

      Comunque, quando hai un attimo, scrivimi su mattia.corsini@gmail.com ;)

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    6. Mattia:
      "Sarei comunque curioso di sapere quale sarebbe la tua idea per organizzare una risposta politica alla crisi."

      "Vaste programme", l'importante adesso è il poco che si può fare nel breve periodo.
      Ci sono le elezioni europee, o tutti i blog capiscono che devono suggerire un voto preciso insieme, dichiarandolo chiaramente nella home page o sarà il segno che una risposta di popolo non si realizzerà mai. Purtroppo è così e mi pare che lo abbia capito solo Sollevazione.

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    7. Per quanto mi riguarda come ho detto qui e altrove, l'essenziale é che passi un voto euroscettico. Ma no, non intendo far votare il m5s come propone sollevazione. Io non faccio votare chi ha il pareggio di bilancio nel programma e chi propone l'abolizione della vaccinazione obbligatoria :D

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    8. Ma sì hai ragione, ovviamente.
      Solo che il sistema ha paura dei 5 Stelle e gli altri sono voti persi.
      Il pareggio di bilancio secondo me lo capiranno dopo, sai bene che all'interno del movimento qualcuno che ragiona c'è.
      Il punto è che la cosa funzionerebbe se tutti i blog seri insieme suggerissero un unico voto.
      Ma certamente tu fai come credi, non voglio convincerti.

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    9. il m5s è per il pareggio di bilancio? a me non risulta.

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    10. Ciao Anonimo.
      Beh, ti invito a consultare il programma del M5S disponibile sul sito di Grillo.
      http://www.beppegrillo.it/iniziative/movimentocinquestelle/Programma-Movimento-5-Stelle.pdf

      In esso si legge:
      "Approvazione di ogni legge subordinata alla effettiva copertura finanziaria"

      Ovvero il pareggio di bilancio.

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    11. Scusa se mi permetto di farti notare che allora, visto che l'art. 81 della Costituzione diceva: «Ogni altra legge [oltre quelle dell'approvazione del bilancio] che importi nuove o maggiori spese deve indicare i mezzi per farvi fronte», allora avevamo il pareggio di bilancio già in costituzione…

      Il pareggio di bilancio è stato effettivamente introdotto proprio modificando quell'articolo, arricchendolo (si fa per dire), di altri principi come: «Lo Stato assicura l'equilibrio tra le entrate e le spese del proprio bilancio, […]. / Il ricorso all'indebitamento è consentito solo al fine di considerare gli effetti del ciclo economico e, previa autorizzazione delle Camere adottata a maggioranza assoluta dei rispettivi componenti, al verificarsi di eventi eccezionali.»

      (fonte: http://www.governo.it/Governo/Costituzione/2_titolo1.html )

      C'è, mi pare, un po' di differenza tra quel comma dell'art.81 prima della modifica, il punto programmatico del m5s, e l'attuale art.81 che veramente introduce il pareggio di bilancio.

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  2. Caro Mattia,
    ho il vantaggio di conoscerti di persona e, pertanto, di avere contezza che l'immagine di moralità ed equilibrio che il tuo scritto emana, è totalmente veritiera.
    Hai "ancora" alcune asperità caratteriali che l'esperienza ti aiuterà a mitigare affinché ANCHE in te si avveri in toto: "Una volta che la consapevolezza del ruolo del nostro modello costituzionale come unica difesa dall'ordoliberismo sarà diffusa, riprendercelo verrà da sé con un semplice atto sovrano (la stessa BCE ammette che il trattato di Vienna é più che sufficiente per dirimere questioni come queste) MA PRIMA OCCORRE DIFFONDERLA CON UN PAZIENTE DIALOGO!" laddove è alle ultime "parole urlate" cui faccio riferimento (caratteriale) poiché il resto della strategia enunciata, è impeccabile!
    Un abbraccio sorridente e di stima. ... :-) ...

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    1. Già. Non é mai facile.
      Si lavora e si migliora... Saluti Lelle! :)

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  3. Ripensando a quanto hai scritto, e lasciandomi permeare dalle sensazioni sentimenti che avvolgono le tue parole, Mattia caro, due citazioni:
    Macbeth:
    "Maledetta la lingua che lo dice, ha spaventato il mio lato migliore e nessuno più creda a questi demoni impostori che imbrogliano col doppio senso: mantengono parola di promessa al nostro orecchio e la rompono alla speranza." (V,VI)

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    1. ROMPERE la SPERANZA, dando in cambio benefici materiali, è un delitto assai grave ... :-) ...

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  4. Immanuel Kant - Critica della Ragione Pratica - capitolo terzo -
    Dei 'moventi' della ragione pura pratica
    (il rispetto)
    "Il rispetto è un tributo che non possiamo rifiutare al merito, che lo vogliamo o no: al massimo possiamo trattenerlo esteriormente, però non possiamo evitare di sentirlo interiormente.
    Il rispetto è tanto poco un sentimento di piacere che solo malvolentieri acconsentiamo a provarlo nei confronti di un uomo.
    Cerchiamo di escogitare qualcosa che possa sollevarci dal suo peso, una pecca per risarcirci dell'umiliazione che ci impone tale esempio.
    Gli stessi defunti non sono immuni da tale critica, soprattutto se tale esempio pare inimitabile."
    ... ovvero, si suscita paura della Libertà, mascherata da invidia.
    Buon lavoro Mattia, non allontanarti mai dalla tua 'bussola interiore' nel 'nutrirti' di conoscenza. ... :-) ...

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  5. Ricapitolando Mattia,
    nel giro di pochi mesi esci pure da ARS.
    Sei sicuro che non sei tu il problema ?
    lo dico per questioni statistiche, visto il tuo passato da attivista M5S passato ad Economia 5 Stelle passato ad ARS.

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    1. Caro Anonimo, ci conosciamo? :)
      Una persona puntigliosa come te saprà anzitutto che due soli campioni sono totalmente insufficienti per un discorso statistico.

      Detto ciò, leggi con attenzione. Non sono uscito da ARS ma solo dal suo direttivo, perché pur condividendo la maggioranza delle analisi dell'associazione, dissento profondamente sui metodi e sulle strategie e pertanto non ha senso che faccia da motivatore alla militanza su un tipo di militanza che non condivido. E sulle dinamiche interne dissento pure oltremisura. Ma forse a te piace essere insultato dai tuoi colleghi di lavoro, nel qual caso fammelo sapere.

      E si, sono ragionevolmente sicuro di non essere io il problema, nella misura in cui i metodi fascisti e la maleducazione crassa in generale tendono a farmi reagire con una certa rapidità ed efficacia, specie nei casi in cui io stesso per i suddetti ho messo faccia ed energie per mesi, l'ultima volta oggi con una trasfertina di 800 km a Treviso. E a maggior ragione quando in suddetto progetto ho coinvolto persone che sono rimaste deluse da tali sistemi quanto me. Prendere una posizione pubblica é il minimo che possa fare anche per loro.

      ps. Economia 5 stelle é il gruppo di attivisti del Mov5S che IO ho creato, e non un movimento a parte.

      Saluti e tienimi aggiornato sui risultati del tuo impegno politico. :)

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  6. Scusami Mattia se è sembrato offensivo il mio commento di prima, sono un assiduo lettore del tuo blog e simpatizzo per ARS pur non facendone parte come te, volevo solo però "puntualizzare" che forse esiste una possibilità che vi sia un concorso di colpa in certe situazioni, dato dall'incompatibilità tra soggetti diversi.
    Hai fatto 800 km per andare a Treviso e questo è nobile come sforzo, non ho capito se ci sei andato come ARS o come Mattia Corsini, sei ancora un socio ARS,giusto? Era un iniziativa scollegata con il percorso che fate come sovranisti costituzionali ?

    ciao

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    1. Ah, beh, che ci sia incompatibilità fra di me e il modo di fare con cui mi sono scontrato é piuttosto evidente. :)

      Dubito in effetti che certi atteggiamenti siano una novità per chi li ha messi in pratica, semplicemente non vi era ancora stata l'occasione di mostrarli. Il peggio si é visto tutto di un colpo la prima volta che ho manifestato dissenso.

      Sono andato a Treviso come inviato di ARS per parlare all'associazione "Fate Treviso" delle cause della crisi. Non a titolo personale. Avendo preso quest'impegno da tempo, ho ritenuto di mantenerlo. E ho fatto bene, perché i ragazzi di Treviso sono stati un pubblico interessato ed entusiasta.

      E fine. Ora farò il passaggio di consegne e discuterò il doc piemontese in una consultazione online. Poi inizierò ag agire a titolo esclusivamente personale con chiunque altro voglia collaborare.

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  7. io ti dico solo una cosa: continua così, la tua passione e impegno è di ispirazione per molti, per me sicuramente!
    quante più persone saranno risvegliate dal torpore e pigrizia che ci ha fatto sprofondare in questa melma, tanto più saranno consapevoli in futuro, sia in cabina elettorale sia quando si troveranno di fronte ad un giornale o TG che distorce palesemente la realtà, e sapranno smascherarlo e magari aiutare chi gli sta intorno a fare altrettanto.

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    1. Maccerto che continuo Filo!

      Ti ringrazio dell'appoggio, a forza di logorarsi a litigare sempre una parola di conforto e comprensione va sempre bene per riprendersi :)

      A presto!

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  8. Ciao Mattia,
    io ti ho conosciuto nell'ultimo direttivo a cui ho partecipato, dopo di che ho visto anche alcuni tuoi video degli incontri a cui hai partecipato.
    Ho avuto un'impressione davvero ottima di te, un ragazzo in gamba, capace ed entusiasta "di fare".
    Quando ho deciso di dimettermi dal Comitato Direttivo dell'ARS non ho potuto fare a meno di chiedermi quanto saresti durato lì...
    Giorgio e Maura (compagni dimissionari) ne sono testimoni, il giorno dpo la riunione ho detto loro: "scommettiamo che il prossimo a scappare è Mattia Corsini?"
    Anch'io condividevo le proposte le analisi, ecc... ci mancherebbe, ma i metodi si sono rilevati quello che tutti abbiamo visto...
    Se non si vuole capire che per far crescere un movimento bisogna aggregare e non dividere, i risultati sono questi...

    Che dire..."chi non impara dai propri errori è destinato a ripeterli" e il nostro EX presidente ha una perseveranza incredibile in questo senso.

    Un caro saluto
    Alba Canelli

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    1. ciao alba.
      ti ringrazio della riflessione. Le vostre dimissioni mi avevano dato molto da pensare, ma allora non capivo a sufficienza la situazione, essendo appena entrato nel direttivo. Mea culpa. Non immaginavo che ci fossero trascorsi assolutamente simili a questi, anche se già allora il tono intimidatorio di certi commenti a voi rivolti e le gogne pubbliche su appello al popolo in certi topic mi parevano fuori luogo. In questi mesi ci son stati alti e bassi, ma da quando é stata pensata la campagna di boicottaggio elettorale la situazione ha preso pieghe insostenibili. Prima vedevo dei problemi, ma non disperavo si potessero risolvere con tempo e pazienza. Peccato. Come dici tu, errare é una cosa, ma perseverare é diabolico.

      A presto Alba, restiamo in contatto :)

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    2. Ciao Mattia,
      certo che dobbiamo rimanere in contatto, vedo che comunque sei molto attivo e in gamba "politicamente" e sono sicura che ti impegnerai ancora in altre cose concrete, quindi tienimi informata su eventi, incontri, ecc.

      E' interessante il commento di Fraioli che dice:
      "Mica penserete che si possa litigare perché la si pensa diversamente? Ma l'amicizia non può impedire, ad ognuno di noi, di fare liberamente le sue scelte."

      perché ai tempi delle mie dimissioni, abbiamo litigato pur pensandola alla stessa maniera! Tu c'eri...il nostro presidente la pensava come noi, ma poi per motivazioni incomprensibili continuava a sbattere il pugno sul tavolo, da bravo dittatore autoritario...Questo dovrebbe far riflettere molto...

      Mi sembra di capire che anche Piero Valerio si è dimesso...
      Eh si, perseverare è diabolico!

      In qualsiasi organizzazione degna di questo nome, chi si rende responsabile della fuga di mezzo direttivo si dimette!

      Un caro saluto e a presto
      Alba


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  9. Caro Mattia,
    dopo aver letto il documento che avevi sottoposto ad direttivo ARS mi sono chiesto perchè non ci siamo trovati quando io, Maura ed Alba abbiamo sottoposto un documento di uguale peso politico: dialogare e trattare per far crescere l'ARS invece di arroccarsi su posizioni settarie (tutto partì dall'ipotesi secondo cui non esiste più alcuna distinzione tra destra e sinistra). Come te siamo stati insultati e derisi all'interno del direttivo ("discussione da condominio" è stato uno dei commenti più benevoli). Mi sono preso del pirla perchè io sono "dalla parte dei più deboli" mentre il vertice assoluto "è dalla parte dei forti", e via delirando.
    Mi chiedo quindi se non sia il caso di ritrovare un coordinamento tra noi delusi. Magari quando ti sarà passata (a me sta per passare).
    Su un tuo pensiero comunque non sono d'accordo. Scrivi che "Un non voto é un appoggio di fatto a chi questo sistema l'ha voluto e ora lo mantiene in vita." Questo pensiero ti allontana quelle persone che, come me, non credono alle proposte politiche attuali. Dico sempre che l'attuale banchetto politico è un'offerta eccellente di carne. Ma ci sono i vegetariani (non sono tra quelli, è solo per dire). Cosa potrei mai mangiare da un banchetto di questo tipo? Il dialogo passa anche per queste forche caudine, che mettono a dura prova lo nostre soglie dell'intolleranza.
    Mi auguro che sapremo ricostruire un movimento sovranista scevro di scorie settarie e massimaliste ed aperto al dialogo.
    Tonguessy

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  10. Ciao tonguessy!

    grazie di essere passato da queste parti. come ho detto ad alba, le vostre dimissioni mi avevano dato molto da pensare, ma allora non capivo a sufficienza la situazione, essendo appena entrato nel direttivo.

    Si, ho presente le accuse da "condominio", ho sentito anch'io tutto il repertorio sulla mia pelle, più accuse di scissionismo e destabilizzazione di ars. Eh beh.

    Mi piacerebbe naturalmente leggere il documento che avevate proposto voi e vedere quanto potesse essere simile al nostro.

    Sul voto, padronissmo. Non ho mai criticato il voto della singola persona, che magari può avere un momento di sconforto. Critico e criticherò sempre le campagne di astensionismo. Posso capire che tu non ti senta rappresentato da nessuna forza in campo. A dire la verità nemmeno io. Ma anche dando per buono che non serva a nulla l'impatto mediatico del voto (e votare pd non ha lo stesso significato di votare fdi), io non ritengo che votare un partito EQUIVALGA a sentirsi rappresentato da esso o ad approvare tutto ciò che quel partito ha in programma o ancora più tutto quello che quel partito ha fatto in passato.

    Il voto si da, o si dovrebbe dare, sul programma attuale e sulla linea ATTUALE del partito in sé. Se oggi un fdi prende posizioni no euro si ritorno alla sovranità e lo mette nero su bianco, trovo che votare fdi sia di gran lunga preferibile a votare pd o astenersi. Il voto dell'astenuto é destinato sempre e comunque ad essere strumentalizzato o ignorato da chi é al comando, e anche come manifestazione di protesta é molto effimera. Nessuno si ricorda più che in sardegna l'astensionismo é stato al 50%, ma ci si ricorda che ha vinto il pd e che il mov5s é sparito dalla circolazione. Questa decisione influenzerà la vita dei sardi nei prossimi anni, non l'astensione di un votante sardo su due.

    L'astensionismo per me può avere senso solo nel momento in cui votare chiunque dell'offerta politica sortirebbe il medesimo effetto perché sono tutti uguali sotto ogni punto di vista. Ma no, non penso che la realtà sia questa.

    E in ogni modo nessun voto, utile o inutile, mi potrà tener lontano dall'attivismo politico. Ne riparleremo sicuramente ^^

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  11. Caro Mattia,
    la mia non voleva essere una critica, quanto una constatazione. Da parte nostra io, Alba e Maura (soci fondatori) ci abbiamo messo anni per comprendere a fondo la deriva autoritaria dell'ARS. Tu solo pochi mesi. Si vede che sei più veloce a comprendere. O che le situazioni, grazie ad una potente corrente di polarizzazione, si sono stabilizzate per il peggio in breve tempo.
    Comunque ti copia il documento incriminato. E' un documento terribile, non trovi? Tentare di pacificare quegli animi con il gesto di una mano tesa ha sortito i risultati che conosci. pensa che, avendo bene in mente cosa era successo con la fuoriuscita di altri due soci fondatori (Francesco Labonia e Dario Romeo) sono stato zitto praticamente tutto il tempo sperando che passato il furor sanandi potesse subentrare un po' di pacata disponibilità al ragionamento. Niente da fare...
    Alla prossima
    Tonguessy


    L'ARS deve riconoscersi il compito di cercare di aggregare quante più persone possibile per potersi
    affermare come forza sociale. In tale ottica sono da evitare dissidi e contrasti interni nati da
    valutazioni estranee alle finalità dell'associazione, dissidi che portano i soci ad allontanarsi ed i
    simpatizzanti a chiedersi cosa stia succedendo al sovranismo ARS. Per far sì che tale compito non
    generi parole vuote e situazioni di imbarazzo che danneggiano quanto di buono l'ARS ha finora
    costruito, viene chiesto al Direttivo di valutare le seguenti proposte:
    1- ogni membro del Direttivo si impegna a tenere sempre presente quanto deliberato a marzo di
    quest'anno relativamente all'utilità di esprimere pubblicamente opinioni che possono causare
    (volontariamente o inavvertitamente) cambiamenti di “strategie, scelte, organizzazione, priorità”.
    2- ogni membro del Direttivo si impegna a rispettare la nostra Costituzione (che parla di
    “adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica”, art.2) quando si confronta con soci e
    membri del Direttivo stesso, e si impegna quindi ad usare la massima diplomazia nell'esprimere le
    proprie opinioni, consapevole che la solidarietà politica (ovvero la cooperazione) sia il valore che
    maggiormente fa crescere un movimento, e che il suo contrario crea inutili tensioni e dannosi
    allontanamenti.
    3- l'art.4 della nostra Costituzione dice espressamente che “ogni cittadino ha il dovere di svolgere,
    secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un'attività o una funzione che concorra al
    progresso materiale o spirituale della società”.Il Direttivo ARS si impegna a non porre limiti e
    divieti nei confronti dei soci, e si impegna a rispettare le loro possibilità e scelte individuali.
    Riconosce altresì il valore di chi si impegna massimamente per diffonderne le idee.

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    1. Grazie mille. Eh si, vedo decise analogie con alcuni punti del nostro doc :(

      Sul resto non preoccuparti. Non ho ravvisato alcuna critica. fossero tutte così civili le conversazioni ...

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  12. Ciao Mattia sono Maurizio R. un simpatizzante dell'Ars (dopo le vicissitudini che hai avuto tu e altri componenti penso che dirigerò il mio interesse verso altri lidi). Sono con te perché come te penso che non votare sia un crimine in questo frangente. Sono rimasto di stucco quando ho sentito Fiorenzo Fraioli , persona che stimo, presentare la posizione di Ars sulle elezioni europee. Queste poche parole solo per farti sapere che altri “compagni” ti sono vicino e condividono le tue stesse frustrazioni e preoccupazioni. Un saluto.

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    1. Ciao maurizio. sei il benvenuto! :)

      grazie per le tue parole. mi farebbe davvero piacere se ARS cambiasse rotta sentendole. E se non la cambiasse, beh... Sbagliando si impara. In genere. ^^

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  13. Caro Anonimo delle 14,25,

    Come avrai sentito dal video ho argomentato su due piani:

    1) la posizione "ufficiale" di un'organizzazione politica
    2) la presenza, a prescindere dalla posizione ufficiale, di partiti no euro "votabili".

    Ho affermato che FDI può essere parte di un futuro fronte sovranista, ma che io (personalmente) non me la sento di votarli. Degli altri ho detto che M5S è "sfacciatamente ambiguo" (a due mesi dalle elezioni il tempo è più che finito), che la lega è "scissionista" e Tsipras una falsa forza no-euro.

    Queste valutazioni mi hanno fatto scegliere, dopo un'iniziale titubanza legata a considerazioni di natura "tattica", la linea del rifiuto del voto, la quale per altro è anche coerente con il manifesto politico di ARS.

    Quanto alla "disciplina" che ARS pretende dai suoi iscritti, ebbene è proprio questo aspetto che mi ha fatto decidere per l'adesione. Altrimenti avrei continuato a fare SOLO opera di divulgazione, cosa che faccio proficuamente da molti anni.

    Ovviamente, come "ecodellarete" (ma anche come "Ego della rete") sarò particolarmente attivo sul versante divulgazione per tutta la campagna elettorale.

    Mattia è un grande animatore, ma forse non è ancora pronto per la disciplina di partito. Niente male, verrà anche per lui il tempo giusto. Magari con i primi capelli bianchi...

    Un caro saluto a te e all'amico Mattia.

    p.s. Mica penserete che si possa litigare perché la si pensa diversamente? Ma l'amicizia non può impedire, ad ognuno di noi, di fare liberamente le sue scelte.
    p.p.s. e poi, chi l'ha detto che il giorno delle elezioni non si possa vedere un tizio, con un copricapo che gli copre il volto, avvicinarsi al seggio e votare "anonimamente"? Io ci metto la faccia quando scrivo.... ma posso andare a votare (forse) con baffi e occhialoni scuri... anonimamente...

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    1. Scusa Mattia se uso il tuo blog per rispondere a Fiorenzo Fraioli che si è ingiustamente sentito tirato in ballo personalmente cosa che assolutamente non volevo. Il mio riferimento a te Fiorenzo era riferito esclusivamente alla modalità in cui IO ero venuto a conoscenza delle decisioni di Ars e non alle tue considerazioni personali o di Ars. Io ho fatto un commento da anonimo dando solo il nome perché stavo parlando solo all'uomo Mattia Corsini e non al membro di Ars anche se l'argomentazione si riferiva a decisioni di Ars (io non ci metto la faccia ma forse tu ce la metti un po troppo e almeno in questo caso a sproposito). In buona sostanza la tua presenza qui non è stata richiesta da me perché se avessi voluto intervenire circa il tuo pensiero sarei intervenuto nel tuo blog (ma ormai mi rendo conto che è tempo sprecato) e se avessi voluto commentare la decisione di Ars sarei intervenuto sul sito di Ars (idem come sopra). Però di contro sono contento che questo sia avvenuto perché mi ha dato la possibilità di capire che non ci sono margini di discussione nell' associazione (ordine e disciplina) e il controllo che Ars fa sui suoi iscritti e i suoi dirigenti è totale e poliziesco. Io ERO un simpatizzante di Ars, uno di quelli che per un'associazione in via di costituzione avrebbe potuto essere importante. Sono stato iscritto ad un partito per 10 anni e so cosa vuol dire essere “fedeli alla linea” ed essere parte di una minoranza nella minoranza; so qual'è il mio posto e quanto sia importante nella sua inutilità. Ma probabilmente voi cercate dei soldati che eseguano ordini impartiti dall'alto senza criticare e il vostro motto è “meglio soli che male accompagnati”. Accomodatevi ma senza di me. Oh. Amici come prima... Maurizio R.
      p.s. Come vedi si puo litigare anche pensandola allo stesso modo e non parlando minimamente di scelte politiche ma solo per una questioni di forma.

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    2. Non preoccuparti maurizio.
      Spero vi siate chiariti.

      E per la cronaca, condivido anche gli spazi bianchi del tuo pensiero, a maggior ragione alla luce del direttivo di ieri sera in conseguenza del quale anche Piero Valerio, dopo di me, ha ufficialmente abbandonato l'allegra brigata.

      Metodi inaccettabili e chiusura totale alla riforma. Il documento piemontese é stato bocciato al 99%.

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  14. Si, sicuramente temo di non essere compatibile con questo tipo di "disciplina di partito". A quanto pare neppure l'amico Piero Valerio lo era, e lui qualche capello bianco lo possiede già.

    Un saluto a te fioré.

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  15. che ridere!! TUTTO COME PREVISTO: TUTTO!!

    :D :D :D

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Fammi sapere che ne pensi...