Ritengo che lo scopo di ogni attivista dovrebbe essere lavorare duramente per aggregare consapevolezza e consenso sui temi più importanti e fare rete, facendo capire alla gente e alle forze in campo quale sia la strada giusta da seguire. Far dialogare chi non si parla più, indurre il dibattito dove non c'é, aprire porte chiuse o che terzi vorrebbero chiudere. E creare nuove sinergie che l'attuale clima generalizzato di radicalizzazione delle posizioni e chiusura preclude.
La massa critica contro l'ordoliberismo, il lobbysmo e contro l'apologia del vincolo esterno é ben lontana dall'essere raggiunta, e a mio modo di vedere un dibattito che partisse in una CGIL o in un PD, da altri apostrofati come "collaborazionisti da distruggere", sarebbero una vittoria. Ma perché ciò avvenga occorre parlare, non liquidare o accusare o insultare. Anche se ne avremmo tanta voglia. Io per primo.

giovedì 20 novembre 2014

Torno dall'Ade unicamente per consegnare un appello agli amici pentastellati...

"...e chi lo farà non se ne pentirà, perché non ne avrà il tempo..."
Buon giorno e buon ritorno dall'Ade a tutti.
 
Beh si, sono tornato dall'Ade. Era tempo. Ma come Orfeo mi sono voltato indietro e temo di aver perso per sempre qualcuno (più di uno...) per strada. E questo mi ha distrutto dentro più di quanto normalmente sarei disposto ad ammettere dall'alto del mio marzialissimo snobismo sabaudo.
 
Quindi prima di scrivere serenamente qualcosa che potesse essere davvero d'aiuto a qualcuno, ho dovuto anzitutto attendere di recuperare lucidità, amor proprio e stabilità. Avrei volentieri atteso ancora un poco, tra allenamenti marziali, studi, dure fisioterapie di recupero per la mia spalla, e l'aiuto degli amici e dei parenti, ma tanto poté quell'imbelle di Peppe che pervicacemente intende dare il suo bel contributo alla devastazione dell'Italia: l'oscenissimo e pericolosissimo Referendum sull'euro, di cui é stata annunciata in Gazzetta Ufficiale l'imminente raccolta firme.
 
Rompo perciò il mio silenzio di questi mesi per rivolgermi con ansia e urgenza agli amici pentastellati.



Quindi NON ai peppiani. Quelli possono andare bene per concimare, al più. Mi rivolgo invece alle persone obbiettive e disposte a mettersi in gioco prendendo posizioni impopolari anche all'interno del proprio schieramento politico.

Sapete benissimo come la penso sul referendum sull'euro. E' una causa su cui batto duramente fin dai tempi de "5 scenari futuri" scritto per Economia 5 Stelle. Il parere é peraltro avallato anche da Riscossa Italiana - Diritto e economia per la democrazia costituzionale e da economisti e giuristi di chiarissima fama, mainstream ed eterodossi. In ambiti di questa importanza, l'improvvisazione non solo sarebbe inadeguata, sarebbe criminosa.
 
Ragazzi, lo dico per voi e per noi tutti. Il Movimento sta giocando col fuoco e, se volete un consiglio, voi TUTTI dovreste sconfessare Grillo su questa cosa, che peraltro vi é stata tanto per cambiare imposta.
 
Oltretutto, il referendum doveva essere la carta estrema del vostro programma "europeo" se tutto il resto dei 7 punti fosse fallito, ma non mi risulta abbiate tentato altre mosse prima di questa repentina decisione, che ha tutta l'aria di essere una mera manovra elettorale per contrastare la crescita della Lega di Salvini. Il che, ne convengo, é una causa eccellente di suo, ma per favore vi chiedo per favore, SCEGLIETE UN ALTRO MODO per togliergli voti. C'é davvero l'imbarazzo della scelta, a partire dallo sbugiardare con estrema facilità le sue innumerevoli fole xenofobe condite di dati falsi e disinformazione pericolosa.
 
Questo referendum invece NON s'ha da fare, e se si farà (la Cassazione lo boccerà al 99%) la mia speranza é che non venga preso sul serio dai mercati, o siamo già falliti in partenza. Vi prego di rifiutarvi di raccogliere le firme. Potete farlo, e con solidissime motivazioni. E sarebbe davvero la prima volta in cui come base potreste dare un segnale FORTE a Grillo e Casaleggio, un segnale che voi contate più di loro e non volete essere complici di questa roulette russa per tutto il popolo italiano.
Promuovete invece una campagna informativa sul problema euro&trattati europei con lo stesso sforzo di attivismo, e spiegate alla gente perché un referendum é una pessima idea. Avrete tutto il mio supporto in questo. Vi capiranno, come hanno sempre capito me quando l'ho spiegato. Oppure, se proprio volete, fate pure i banchetti per le firme ma ogni volta che ne raccoglierete una siete MORALMENTE E CIVILMENTE tenuti prima a spiegare al cittadino tutti i retroscena e la responsabilità che si sta assumendo. Anche e soprattutto se il vostro scopo fosse semplicemente quello di sfruttare questa raccolta firme per fare corretta informazione contando già da ora sulla sua bocciatura in Cassazione, come ho sentito dire ad alcuni di voi.
 

Fare presente gli elementi di rischio di un'uscita plateale, becera e goffa dall'euro FA PARTE dell'informazione che siete tenuti a dare.

 
Attenzione, presto o tardi vi sarà chiesto conto di questa leggerezza, di cui VOI SOLI siete COMPLETAMENTE responsabili.
 
Pensateci, ve ne prego.
Allego alcuni altri pareri estremamente significativi e completi in materia:
 
 
E vi lascio con una dedica musicale molto speciale per un angelo che con la sua recente scomparsa mi ha ricordato con le cattive quali sono le priorità e i veri drammi della vita e mi ha donato la forza di riscuotermi. Tra l'altro, caro signor NO che ti fai pubblicità attribuendo la sua tragica dipartita alle tue scie chimiche del cazzo e cari giornalisti biellesi che avete speso impunemente il suo nome e lucrato sulla sofferenza sua e della sua famiglia, voi NON volete incontrarmi. MAI.
 
Ci vediamo in mischia. Sono tornato.
Mattia C
 
 
 

5 commenti:

  1. ciao mattia, forse avrai capito che io sono un tipo pratico. Quindi ti chiedo: se l'obiettivo è quello di uscire dall'euro il prima possibile, se rifiutiamo il referendum e quindi rifiutiamo di portare al governo milioni di firme di italiani che vogliono uscire dall'euro, come si fa ad uscirne in tempi brevi. Anche la Rivoluzione francese non era "legale" però l'han fatta e bene fecero a farla. Io devo dire la verità sul referendum ho un solo grande dubbio e cioè che gli italiani caproni alla fine votino per restare nell'euro e questo sì che sarebbe un enorme autogol.

    RispondiElimina
  2. Adolfo, ti avrò già risposto una ventina di volte sul punto che sollevi.

    Forse la TUA priorità é uscire dall'euro il prima possibile. La mia non lo é, e nemmeno quella di Riscossa. A noi preme anzitutto far capire che il METODO DI GOVERNO sotteso all'euro sia errato e vada abbandonato, ma soprattutto vogliamo far capire che senza un mutamento di TRAIETTORIA CULTURALE, siamo morti tanto con l'euro quanto col tallero. E nel 2050 saremo per la maggioranza settantacinquenni in Italia. Apocalisse demografica in arrivo se non creiamo le condizioni per far rientrare i nostri giovani e rilanciare la famiglia italiana.

    Non c'é alcuna uscita facile da questa gabbia ma soprattutto da questo sistema, il vero nemico non é l'euro ma l'ordoliberismo. E nessun referendum sull'euro ce ne tirerà fuori. Ma anzi, potrebbe indicare un falso responsabile, ucciso il quale il governo continuerebbe con il liberismo con la lira, che sarebbe anche peggio.

    Il rischio della legittimazione democratica dell'euro é quello che mi preoccupa meno, e infatti manco l'ho scritto nel post. Perché referendum o no, restare o meno nell'euro non é cosa che sarà decisa dal popolo. Né ora né mai. E se saremo costretti dalla matematica ad uscire, usciremo anche con il 99% di italiani euristi. Senza parlare del fatto che a me non frega un tubo della legittimazione democratica dell'euro, semmai mi interessa quella sull'ordoliberismo e sul vincolo esterno come metodo di governo. Di cui non si sta parlando neppure un po' dalle parti di peppe.

    E chi sono i SOLI a parlarne e a fare in modo che entrino di peso nelle agende politiche attuali di chi può fare DAVVERO qualcosa urgentemente? Riscossa Italiana con le sue conferenze. L'ultima ieri, da FI. Qui ciò che Luciano Barra Caracciolo gli ha vomitato addosso fra scoscianti applausi. Questi son risultati.

    http://orizzonte48.blogspot.it/2014/11/intervento-al-convegno-del-19-novembre.html

    RispondiElimina
  3. Ciao Mattia !
    davvero è la posizione di Ris.co.ssa quella che uscire il prima possibile non sia una priorità?
    Credevo che ogni giorno che passa in questa €uropa con questa moneta sia una fabbrica che chiude , un giovane che espatria ecc..
    E che tra un po' ridotti a "fabbriìca cacciavite" sarà troppo tardi.
    POI, anche se il governo vorrà continuare a fare ordoliberismo con la lira..avrebbe meno strumenti per imporlo senza i trattati e la moneta...

    Ma questa è solo un altro pensiero ozioso... fatto di "e se"
    Una domanda: è stato detto e ridetto che sarà un atto deciso da pochissimi a fare il passo.
    Sembra che a non fare questo passo vi sia una resistenza ad ammettere da parte diìchi ci ha portati che si sia volutamente fatto un errore.
    Le elezioni europeee hanno visto in Francia ed Inghilterra vincere i no euro ..e non sta succedendo niente.
    Sinceramente che i mercati dovessero spaventarsi per un referendum per uscire dall'Euro che ha tempi sui due anni(se tutto va bene) mi sembra abbastanza poco plausibile.
    Va benissimo il lavoro culturale di Riscossa edi A/simmetrie,ma non è possibile che la raccolta firme possa contribuire a far fare quel passo a chi ci governa, sopratutto se i pentastellati seguiranno il tuo consiglio di fare vera informazione ?
    Daltronde posizioni politiche di partiti di opposizione come quella della Lega (scrivere fuori dal'euro nel simbolo e su una felpa) e di Fratelli di Italia (presenziare ogni Talkshow) ed organizzare convegni...serve veramente di più ?
    A Grillo giustamente si rimproverava le contraddizioni pro o no Euro.
    Ma se i mercati funzionano come si paventa,se alle Europee Grillo avesse avuto una posizione chiara di uscire, ed avesse vinto al posto di Renzi..allora cosa avrebbero fatto i mercati ?
    Mi sembra un problema da comma 22: solo chi ci governa potrà uscire dall'euro,ma nessun partito che vorra farlo potrà mai andareal governo....

    RispondiElimina
  4. Ehilà pk :)
    La posizione di riscossa é che prima ancora di pensare all'euro, l'Italia debba occuparsi di invertire la propria traiettoria culturale, cosa che può già essere fatta con questa moneta e questi vincoli fiscali. E' fondamentale che si crei la consapevolezza e la volontà politica di uscire dalla mentalità mondialista da "vincolo esterno", di cui la nostra adesione a trattati errati e incostituzionali é solo un aspetto tra tanti. Ti consiglio di sentire una qualunque prolusione di Cesare Pozzi, ti chiarirà il discorso. Io sono un po' più ottimista di Cesare sulle possibili conseguenze di un'uscita, ma nel complesso gli do ragione al 99%.

    Considera che tutti i governi italiani degli ultimi 35 anni hanno praticato l'ordoliberismo, quando ancora l'euro era un progetto lontano. I vincoli dei trattati sono una semplice ratifica di rapporti di forza e volontà politiche esistenti che vanno combattuti, se vogliamo rovesciare il trend negativo. Il rafforzamento italiano deve iniziare ora e subito, altrimenti la botta che ci prenderemo uscendo dall'euro (che ci sarà eccome e sarà GROSSA) , ci metterebbe in posizione negoziale ancora più debole e disagevole. Questo non deve succedere.

    chi come grillo o salvini dibatte più o meno confusamente sull'euro ma non capisce/propone una fava del resto, per me vale quasi quando un piddino.

    Le europee non erano pericolose. Se anche avessero prevalso partiti no euro, come la le pen in francia, é comunque gente ben lontana dalle leve del potere. Un'affermazione alle politiche sarebbe altra cosa. Un referendum anche, visto che almeno in teoria il suo esito dovrebbe essere rispettato dalle forze politiche in parlamento.

    Poi, per come la vedo io, il modo migliore per una forza politica di vincere e convincere sarebbe quello di non strillare "noeuro" ma "noliberismo, sicostituzione, silavoroewelfare, sipaceecollaborazionefrastatieuropei". Per una simile forza l'uscita da certi vincoli sarebbe una condizione comunque necessaria, e potrebbe godere dell'elemento sorpresa.

    RispondiElimina
  5. Ben tornato Mattia. Venivo ogni tanto qui... e non trovavo niente. Sono felice che abbia ricominciato.

    RispondiElimina

Fammi sapere che ne pensi...